Gite in barca Arcomagno e Isola di Dino

Durata: 1 ora e mezza circa – Persone: minimo 2, massimo 7.

Con queste fantastiche gite in barca all’Arcomagno e l’Isola di Dino, della durata di un’ora e mezza circa, ammireremo le fantastiche bellezze della baia di San Nicola Arcella e le famose grotte dell’isola di Dino.

La partenza dell’itinerario dal Lido i Gabbiani consente di ammirare sin da subito lo ”scoglio dello Scorzone”, creatosi per via vulcanica come il resto della costa e delle montagne circostanti, circondato dalle sue acque chiare e cristalline per la presenza di sabbia grigio/argentea sui fondali. 

Proseguendo si arriva al famoso sito dell’Arcomagno, conosciuto per la sua particolare conformazione rocciosa e per le correnti di acqua dolce che sgorgano dalle rocce, che ne avevano fatto un punto d’importanza strategica sin dall’antichità per la ricarica di acqua dolce. Da qui in avanti la costa di San Nicola si presenta particolarissima per un intervallarsi di rocce a strapiombo e spiagge di sabbia nera. 

Noteremo in alto l’antico paese di San Nicola Arcella nascosto dietro il costone di roccia che lo proteggeva dai nemici che arrivavano dal mare, così come l’antica “Torre Crowford” primo avamposto di difesa e costruita per l’avvistamento dei Saraceni, divenuta nel 1800 dimora estiva dello scrittore Francis Marion Crowford da cui ha ideato per la prima volta il genere horror.  

Le sorprese non mancano perché poco dopo, tra le rocce scure si apre una piccola insenatura naturale che chiamiamo le “piscine naturali” per l’acqua sempre calma, trasparente e meno salata per la presenza anche qui di sorgenti di acqua dolce. In questo punto, se vorrete, ci fermeremo per un bagno prima di riprendere la rotta verso l’isola di Dino.

L’Isola di Dino, che è la più grande delle due isole calabresi, è conosciuta per le sue coste rocciose formatesi per stratificazioni laviche ma soprattutto per la “Grotta Azzurra” che visiteremo all’arrivo entrando a remi per non disturbare i banchi di pesce che vi abitano all’interno. La particolarità della grotta nelle ore diurne è il suo colore azzurro acceso che si riflette su tutte le rocce all’interno regalando uno spettacolo incredibile. 

Il giro prosegue costeggiando il “frontone” dell’isola, per arrivare a far visita al santuario della “Madonna dei pescatori” sul lato nordest posta qui a protezione dei pescatori e di chi va in mare. Di qui in avanti la costa si alza maestose sopra di noi con pareti a strapiombo color arancio che si riflettono nel blu indaco dell’acqua. Arrivati sul lato sud ci fermeremo per un’ultima breve sosta nella zona che ha dato il nome all’Isola e che secondo gli studi letterari è stata tappa di Enea nel suo lungo viaggio.

Infine, al termine della sosta ci dirigeremo verso la “Grotta del Leone”, ultima tappa prima del rientro al lido i Gabbiani, conosciuta per la roccia da cui prende il nome e per la sua particolare conformazione.

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